Fabrizio Maltinti nuovo presidente del Circolo della Vela Brindisi
Fabrizio Maltinti, alto ufficiale della Brigata Marina San Marco in congedo, è il nuovo presidente del Circolo della Vela di Brindisi. Il consiglio direttivo del Circolo, eletto domenica scorsa (19 gennaio) dall’assemblea dei soci, si è riunito stasera per designare il successore di Teo Titi, che la scorsa settimana ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza del Cdv, dopo averne retto le redini per quasi sette anni.
E' stato lo stesso Titi a proporre la nomina di Maltinti, eletto presidente, per acclamazione, all’unanimità. Successivamente, su proposta di Maltinti, il consiglio ha nominato: Teo Titi vice Presidente, Marcello Pais vice Presidente (e direttore sportivo), Antonio Giannuzzi Segretario, Gaetano Caso Tesoriere, Dario Pinto Addetto ai materiali e Cosimo Cataldi Addetto alla casa ed alle attività sociali.
La biografia di Fabrizio Maltinti
Fabrizio Maltinti, Ufficiale della Marina Militare “a riposo” dal 2012, ha prestato servizio per oltre quaranta anni nella Brigata Marina San Marco. Laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, esperto di strategia e di relazioni internazionali, è stato impiegato nei vari Teatri Operativi nei quali il Reparto ha operato (Beirut, Libano 1982-1984; Mogadiscio, Somalia 1992-1994; Sarajevo, Bosnia-Erzegovina 1995-1996; Pristina, Kosovo 1999-2004; Naqura, Libano 2006) e negli Alti Comandi Nato di Napoli (1994-1998) e Mons, Belgio (1998-2001) dove, tra l’altro, nel 1999, durante la crisi Kosovara, è stato anche portavoce della Nato nel corso di svariate live press-conferences.
Nel 2004 ha comandato la Riserva Strategica Nato a Pristina, Kosovo durante le elezioni politiche. Dal 2009 al 2012, ha prestato servizio a Tolone (Francia) dove ha svolto l’incarico di Rappresentante della Marina Militare Italiana presso la Marina Militare Francese.
La sua attenzione verso i conflitti e le dinamiche internazionali, continua ancora oggi dove, con un’attenta, obiettiva e documentata analisi, prova a ricercare la verità, diffondendola attraverso conferenze e per ultimo con un libro “L’eredita del profeta”, edito nel 2017.
La spiaggia può attendere: io alzo la randa e mi diverto
Tra gli aspetti più suggestivi dell’andar per mare c’è un impegno che richiede applicazione continua durante l’intera settimana, ma in cambio di tale “sacrificio” l’allievo porterà dentro un bagaglio inestimabile di esperienza dello sport più nobile: è affascinante osservare un bambino di sei anni che nella “Settimana Azzurra” vira con il suo Optimist come fosse un adulto. «Mi piace il mare quando è calmo, ma soprattutto quando è mosso perché riesco comunque ad attraversarlo col vento dalla mia parte»: Fefè è uno dei piccoli dodici marinai che frequenta la scuola del Circolo della Vela nelle cosiddette “Settimane Azzurre” che sono iniziate il 17 giugno e termineranno nel mese di agosto, mentre da settembre a tutto maggio si svolgono i corsi ordinari e la formazione agonistica.
Dodici piccoli lupi di mare per volta, che si danno appuntamento alle 9.30 al marina di Brindisi con il loro istruttore federale di secondo livello, Mauro De Felice, e il collaboratore Ciccio, uno skipper esperto, per poi dirigersi al box dove si trovano le vele e le altre attrezzature: inizieranno ad armare alcuni Optimist, barca scuola storica di iniziazione utilizzata nelle scuole vela di tutto il mondo, comprese quelle della Lega Navale Italiana, sezioni di Brindisi e di Ostuni- Villanova, oltre che dal Circolo della Vela (ma attenti, le regate della Classe Optimist sono tra le più affollate del pianeta, si tratti di laghi, bacini portuali, coste del Mediterraneo o di un oceano).
Ma Fefè, Nereo, Aisha, Sofia, Ricky e tutti gli altri amici sanno già che, al compimento del 13esimo anno di età potranno passare a timonare un Laser, magari, come promesso dai loro genitori, personalizzato col nome. Terminata la fase di armatura degli Optimist e, assicuratisi che siano muniti di riserve di galleggiamento in caso la barca dovesse scuffiare, e di sassola per sgottarla, è il momento di salire tutti a bordo del gommone, con addosso il giubbetto salvagente, e far sganciare dal carrellino i tre Optimist con i “professional”, i tre bambini con più esperienza, che prenderanno il largo.
La fase successiva dell’istruttore sarà quella di creare, col posizionamento delle boe, il campo entro il quale gli allievi, alternandosi a bordo degli Optimist, dovranno compiere la navigazione. I piccoli timonieri si eserciteranno con virate, scotta della vela e manovre varie sotto lo sguardo attento dell’istruttore che, dove occorre, correggerà anche gli atteggiamenti posturali dei bambini. Si procede così fino alle 12.30 circa, ora in cui dal gommone sarà calata l’ancora e permesso a tutti i bambini di continuare esercitandosi in acqua con la tecnica di raddrizzamento della barca. La scuola di vela, oltre che liberare quello spirito di avventura e capacità di adattamento, permette ai bambini di fare nuove amicizie, di incontrare quelle conosciute l’estate passata, insieme crescere, e condividere la passione per il mare.
Articolo di Fabiana Agnello - Fonte